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TURISMO SOSTENIBILE

Il concetto di turismo sostenibile si basa su quello di sviluppo sostenibile. La sostenibilità è un concetto che nasce già agli inizi degli anni '70 quando l'uomo si rese conto che la crescita economica doveva essere accompagnata dalla salvaguardia dell'ambiente per conservare una possibilità di avvenire pari a quella presente anche alle generazioni future. Da questa consapevolezza ne deriva che la risposta alla domanda: "Che cos'è lo sviluppo sostenibile? E' la seguente: "lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri".

I primi documenti riguardanti lo sviluppo sostenibile risalgono alla conferenza dell'ONU tenuta il 16 giugno 1972 a Stoccolma dove le 110 nazioni partecipanti stabilirono i primi diritti e le prime responsabilità che l'uomo aveva nei riguardi dell'ambiente e di quelle piccole civiltà in via di estinzione a causa dello sviluppo economico sfrenato occidentale. Dalla conferenza emerse infatti che: "L'uomo ha un diritto fondamentale alla libertà, all'eguaglianza e a condizioni di vita soddisfacenti, in un ambiente che gli consenta di vivere nella dignità e nel benessere, ed è altamente responsabile della protezione e del miglioramento dell'ambiente davanti alle generazioni future.

Per questo le politiche che promuovono e perpetuano l'apartheid, la segregazione razziale, la discriminazione, il colonialismo ed altre forme di oppressione e di dominanza straniera, vanno condannate ed eliminate."Questa sensibilizzazione dell'uomo nei riguardi dell'ambiente a lui circostante, crebbe e acquistò sempre più importanza. Alcuni anni dopo, nel 1980 il primo concetto di sostenibilità dello sviluppo che emerse nella strategia mondiale per la conservazione fu: "Per affrontare le sfide di una rapida globalizzazione del mondo una coerente e coordinata politica ambientale deve andare di pari passo con lo sviluppo economico e l'impegno sociale". Tuttavia sarà Gro Harlem Brundtland, Presidente della Commissione Mondiale su Ambiente e Sviluppo, a presentare nel 1987, su incarico delle Nazioni Unite, una efficace definizione di sviluppo sostenibile riportata anche precedentemente:
"lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri."

Assieme a questa prima definizione di sviluppo sostenibile sorge anche l'idea di stipulare una sorta di patto tra la terra e i popoli. Una carta che definisse chiaramente i confini tra le due realtà del pianeta .Questa idea però venne momentaneamente accantonata per occuparsi prima di chiarire il concetto di sostenibilità. Perciò la comunità mondiale viene spinta a riunirsi nuovamente per il bisogno di avere un universale metodo per costruire lo sviluppo sostenibile; nel 1992 a Rio de Janeiro i paesi aderenti alla campagna per lo sviluppo sostenibile riconoscono che le problematiche ambientali devono essere affrontate in maniera universale e che le soluzioni devono coinvolgere tutti gli stati. Per questo venne creato un vero e proprio piano d'azione per lo sviluppo sostenibile chiamato Agenda 21 che fu adottato da 178 governi. A Rio inoltre, in questa occasione, venne anche modificata la definizione di sviluppo: "Per sviluppo sostenibile si intende un miglioramento di qualità della vita, senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi alla base".

Due anni più tardi l'idea di stipulare un patto tra la terra e popoli venne tramutata in progetto grazie a Maurice Strong (segretario del Summit di Rio e fondatore dell'Earth Council) e Mikhail Gorbachev (in veste di presidente della croce verde internazionale); Questo progetto prenderà il nome di Carta della Terra e sarà l'iniziativa della società civile. Nel 1994 venne creata e stesa la bozza del progetto e nel 1997 venne creata una commissione che si occupasse di questo documento. La Carta della Terra è una dichiarazione di principi etici fondamentali, approvata a livello internazionale, che si propone di costruire una giusta, sostenibile e pacifica società globale nel XXI secolo. Gli obbiettivi di questo documento sono: la transizione a stili di vita sostenibili e sviluppo umano sostenibile, l'integrità ecologica, protezione dell'ambiente, riduzione della povertà, sviluppo economico equo, rispetto dei diritti dell'uomo ed infine che democrazia e pace devono essere interdipendenti e indivisibili. Perciò essa fornisce una nuova struttura etica integrata per guidare la trasformazione ad un futuro sostenibile.

Negli anni successivi si tengono varie conferenze europee sulle città sostenibili. Che Cos'è una città sostenibile? è una città che ha lo scopo di svilupparsi proteggendo un ambiente sano per le generazioni future. In che modo? Applicando modelli di produzione, consumo e riproduzione che rispettino le capacità rigenerative della terra, i diritti umani e il benessere delle comunità, riducendo l'inquinamento prodotto dalle attività urbane per esempio dalle industrie, dallo scarso smaltimento di rifiuti, dalla produzione di energia non rinnovabile e dai mezzi di trasporto privati. Successivamente le Nazioni Unite organizzano un incontro a Johannesburg (2002) con un concreto obiettivo comune: affrontare le nuove sfide in favore di uno sviluppo che coniughi aspetti economici, sociali e ambientali, assicurando equità e prosperità anche per le generazioni a venire. I principali temi trattati sono: povertà, acqua, sanità ed igiene per tutti, energia, globalizzazione, protezione dell'ambiente naturale, modelli di produzione e consumo ed infine l'africa e i suoi buchi neri.

Queste tematiche vennero a lungo discusse per riuscire a formulare un'efficace piano d'azione. In questa sede infatti venne rivista e ampliata l'Agenda 21 in modo che fosse un piano d'azione concreto e attuabile a tutte le realtà mondiali. Secondo il rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite sull'attuazione dell'Agenda 21, sono necessari degli importanti miglioramenti nell'efficienza dell'impiego delle risorse, tanto nelle nazioni industrializzate, quanto nei paesi in via di sviluppo. Le proposte comprendono:
• il raggiungimento, entro i prossimi due o tre decenni, di un incremento dell'efficienza nell'uso dell'energia e delle risorse all'interno delle nazioni industrializzate pari a quattro volte gli attuali livelli e un potenziale incremento pari a dieci volte nell'uso efficiente delle risorse, sempre da parte delle nazioni industrializzate,da raggiungere nel lungo periodo;
• un aumento della responsabilità delle imprese da raggiungere tramite iniziative quali il Patto Globale (Global Compact) e l'Iniziativa Globale di Presentazione (Global Reporting Initiative), nonché strumenti quali la responsabilità nella gestione ambientale e i rapporti sull'ambiente;
• la fornitura di incentivi all'industria e alle istituzioni pubbliche per aumentare le attività di ricerca e sviluppo nelle tecnologie di produzione più pulite;
• la promozione del consumo sostenibile mediante iniziative governative, fra le quali conti nazionali "verdi", riforme fiscali che favoriscano la conservazione delle risorse e provvedimenti per l'approvvigionamento di materiali "verdi".
Il 15% della popolazione mondiale vive nelle nazioni ad alto reddito e produce il 56% dei consumi mondiali complessivi, mentre il 40% della popolazione mondiale vive nei paesi a basso reddito e produce solamente l'11% dei consumi. E' stato inoltre testato che se tutti gli abitanti del pianeta consumassero come il 15% della popolazione che vive nei paesi ad alto reddito ci sarebbe bisogno di altri 2,6 pianeti per soddisfare le necessità di noi tutti.

Premesso questo sono stati sviluppati dei nuovi approcci per accrescere la sostenibilità della produzione e dei consumi. Per esempio:
Numerosi governi hanno impiegato incentivi economici e regolatori, quali: tasse ambientali; multe contro l'inquinamento; permessi scambiabili per le emissioni inquinanti e per l'uso delle acque; piani per la gestione degli scarti che prevedevano la restituzione dei depositi; tasse di non conformità e garanzie dell'esecuzione; e codici volontari di condotta.
Numerose imprese hanno introdotto dei processi produttivi più puliti e più efficienti dal punto di vista ecologico, diminuendo l'inquinamento e altri impatti ambientali grazie a una progettazione, un confezionamento e una etichettatura ecologicamente compatibili.

Il pubblico è diventato più consapevole delle responsabilità e delle possibilità a disposizione dei consumatori. In aggiunta alla pratica sempre più diffusa delle tre "R" — riduci, riusa e ricicla — esiste la disponibilità a pagare di più per acquistare dei prodotti biologici e meno inquinanti. Da dati statistici che analizzano i consumi negli ultimi anni emerge che a partire dal 1992 il consumo mondiale di energia ha registrato un significativo incremento e si prevede che fino al 2020 esso continui a crescere a un tasso del 2 per cento all'anno. Dal 1992 al 1999 i consumi globali di carburanti fossili sono aumentati del 10 per cento. L'uso procapite rimane più alto nei paesi sviluppati, dove si è consumato fino a l'equivalente di 6,4 tonnellate di petrolio per anno, dieci volte il consumo nei paesi in via di sviluppo.

Spesso i consumatori pagano dal 50 al 100 per cento in più per prodotti per i quali non siano stati utilizzati agenti chimici e pesticidi. Come risultato, durante gli anni '90 negli Stati Uniti l'industria dell'alimentazione biologica ha registrato una crescita annuale superiore al 20 per cento, con tassi di crescita similari anche nelle altre nazioni industrializzate. Più recentemente il Consiglio Europeo ha definito la nuova strategia per lo sviluppo sostenibile. Questa dovrebbe basarsi su democrazia, parità di genere, solidarietà, libertà e pari opportunità per tutti. E, allo stesso tempo, si prefigge di migliorare la qualità di vita a livello planetario sia per le generazioni presenti che quelle future. In che modo? Creando comunità sostenibili che gestiscano le risorse in maniera efficace.
Analizzando ora il concetto di sostenibilità applicato al turismo vedremo che è una realtà alquanto dibattuta in questi ultimi anni, soprattutto durante il dopo guerra quando questa attività, che prima era un privilegio per pochi cominciò ad essere abbracciata da più fasce della società.

Perché questa realtà è così tanto dibattuta?Perché c'è stato il bisogno di creare un modello di turismo sostenibile? Innanzi tutto il turismo è una attività molto proficua per l'economia mondiale. Esso costituisce circa il 10% del PIL europeo e conta 20 milioni di posti di lavoro. Una realtà in continuo sviluppo che se non viene controllata può risultare nemica all'ambiente. Sentiamo spesso parlare di associazioni dedite alla salvaguardia dell'ambiente, spesso in tv ascoltiamo personaggi più o meno esperti che ci parlano dell' andamento climatico mondiale oppure tante volte leggiamo articoli o saggi riguardo l'ambiente, ma in concreto quali sono le soluzioni che "chi fa turismo" può adottare o deve per la salvaguardia di un ambiente naturale e delle popolazioni locali? Principalmente tre sono le entità che provocano danni "facendo" turismo: l'amministrazione statale, l'ente che promuove tale attività turistica e il turista.

L'amministrazione statale può davvero fare dei grandissimi passi in avanti sull'applicazione del turismo sostenibile. Osserviamo la situazione italiana: l' Italia è uno degli stati europei dove il turismo è più praticato e addirittura la regione Veneto detiene il primato su tutta la penisola. Perciò il turismo nei nostri territori è un'attività molto praticata ma come mai pochi sono ancora gli enti che favoriscono un turismo sostenibile? Purtroppo non ci sono leggi valide che obblighino gli enti turistici a rapportare modifiche necessarie alla loro attività per promuovere un turismo che sia sostenibile.

Questo deficit proveniente dai "piani superiori" della società e porta ad un deficit ancora maggiore nei "piani inferiori". E' difficile che un'attività turistica senza l'aiuto, la sollecitazione e una sicurezza statale sia in grado di attuare un piano per favorire il turismo sostenibile nelle sua realtà. Lo stato non dovrebbe aiutare solo perché da incentivi ma perché investe fondi per la ricerca per scoprire soluzioni che permettano a te cittadino e all'ambiente di coesistere. Inoltre rende legge queste soluzioni in modo da garantire che tutti siano sullo stesso piano a livello di mercato, che tali soluzioni non gravino a nessun ente e che ci sia quindi una equa concorrenza. Lo Stato dunque è l'ente da cui deve partire l'iniziativa.

Scendendo ora nello specifico come, un ente che si occupa di turismo, può essere nemico all'ambiente?
1. Attraverso la produzione di rifiuti – grandi consumi (energetico, idrico, ecc.)
2. attraverso la deforestazione – Cementificazione.
3. Permettendo il disturbo delle popolazioni locali.
4. Attraverso la distruzione dell'ambiente naturale e particolare del territorio.
(E' proprio in questi ambiti che lo stato dovrebbe prendere iniziativa, cercare delle soluzioni e renderle applicabili a tutti. )
In questi ultimi anni l'uomo ha cercato delle soluzioni concrete per risolvere questi problemi. Legambiente ha suggerito delle norme da rispettare per chi si occupa di turismo in modo da creare una rete di enti turistici che si preoccupino di salvaguardare l'ambiente pur continuando la loro attività turistica.

In Italia 365 strutture turistiche - fra hotel, campeggi, bed and breakfast, agriturismi - aderiscono al progetto di Legambiente e rispettano una serie di regole ecologiche come risparmio energetico e idrico, riduzione dei rifiuti prodotti, trasporto sostenibile, cibi sani, di stagione e prodotti tipici locali, promozione del territorio e dei beni ambientali e culturali. L'eco-albergo aiuta a non perdere le buone abitudini neanche in vacanza.
Molte le realtà che hanno aderito a questo progetto: si tratta di alberghi, bed and breakfast, villaggi turistici, agriturismi, campeggi, residence, case vacanze e stabilimenti balneari. Gli eco-alberghi si trovano in 16 regioni italiane (sul sito di Legambiente Turismo si può consultare la lista completa).

Le dieci regole. Per ottenere la "ecolabel" gli operatori turistici devono rispettare 10 parametri fondamentali:
- Gestione dei rifiuti. Gli alberghi devono essere attrezzati per la raccolta differenziata e usare il meno possibile le monodosi. Il principio è semplice: meno monodosi, meno imballaggi. E quindi, meno rifiuti.

- Acqua. Nelle strutture vengono installate tecnologie che evitano la dispersione di acqua come i riduttori di flusso nei gabinetti, docce e bidet. Quando è possibile, i volontari di Legambiente insegnano ai dipendenti pochi semplici trucchi per risparmiare acqua.
- Energia. Si utilizzano lampadine a basso consumo (almeno una per ogni camera con bagno) elettrodomestici a basso consumo e applicando nuove tecnologie semplici anche sull'edificio come un cappotto altamente isolante che non disperda il calore, degli infissi a triplo vetro dediti alla stessa funzione. (Per maggiori informazioni contattare il sito www.agenziacasaclima.it ).
- Cibi A tavola si servono frutta e verdura fresche di stagione e alimenti biologici non modificati geneticamente. Sono prodotti tipici locali e negli eco-alberghi hanno una corsia preferenziale perché permettono di eliminare la grande quantità di inquinamento prodotta dai mezzi di trasporto (prevalentemente camion e aerei) che trasportano generi alimentari in giro per il mondo.

- Trasporto collettivo. Chi sceglie un eco-albergo è anche disposto a fare a meno della propria automobile, almeno nei limiti del possibile. Per questo, gli operatori turistici promuovono il trasporto pubblico o comunque il trasporto collettivo (come il car-sharing: la disposizione di un'auto vettura pagandola in base all'utilizzo fatto. In Italia il fenomeno è già presente nelle città di Rimini, Milano, Firenze, Roma, Torino, Genova, Bologna, Parma, Venezia, Modena.) per raggiungere le località di mare o i luoghi più turistici.
- Mobilità leggera. Per gli spostamenti più brevi, gli albergatori mettono a disposizione gratuitamente biciclette e mountain bike.
- Rumore. Se negli alberghi gli schiamazzi sono poco graditi, negli eco-alberghi sono del tutto banditi. Possono causare danno agli abitanti locali o agli animali presenti nelle vicinanze. Ad ogni modo, le stanze sono costruite con criteri antirumore.
- Cultura e natura. Chi lavora negli eco-alberghi fa anche un po' da operatore turistico. Ai clienti viene data ogni informazione sui luoghi e i monumenti più belli da visitare e gli eventi più caratteristici.
- Gli eco-alberghi devono esporre l'etichetta di Legambiente e il decalogo in bella vista.

Risultati concreti. Non è facile quantificare l'energia risparmiata da oltre 300 strutture sparse in tutta Italia. Tuttavia, esistono delle stime piuttosto precise. Secondo l'indagine condotta nel 2008:
- I riduttori di flusso nei bagni hanno permesso di risparmiare 773.000 metri cubi d'acqua.
- Con il boiler elettrico per riscaldare l'acqua dei bagni 50.000 Mwh sono stati preservati.
- Grazie alle lampadine a basso consumo (almeno una per unità camera/bagno), sono stati risparmiati oltre 450.000 Mwh.
- Le marmellate in confezioni di vetro o plastica anziché nelle confezioni monodose hanno prodotto 8,5 tonnellate in meno di rifiuti.
- Usando la bicicletta anziché l'automobile per gli spostamenti brevi, 757 tonnellate di CO2 non sono state immesse nell'atmosfera.

Ogni anno, un esame. La "eco-label" ha valore solo per un anno. Alla scadenza, i volontari e i tecnici di Legambiente tornano per controllare che tutti i parametri siano ancora rispettati. Se il responso è negativo, niente più etichetta di qualità. Ogni anno dal 3 al 5% degli eco-alberghi tornano ad essere normali alberghi.

Scendendo ancora più nello specifico cosa può fare dunque il turista in prima persona per salvaguardare l'ambiente che va a visitare? Il turista deve impegnarsi a non sprecare nessun tipo di bene riducendo così la formazione di rifiuti e il consumo. Per esempio non sprecare l'acqua: chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti, non lasciare scorrere l'acqua della doccia inutilmente sono buoni metodi. Per non sprecare l'energia: non tenere accesa la luce elettrica se si può utilizzare quella solare, cercare di usare la lavatrice solo a pieno carico, staccare il carica batterie dalla presa di corrente quando si è finito di ricaricare il telefonino, non lasciare accese nessun tipo di spie, caso più comune quella dell'accensione del televisore.

Il turista può aiutare l'ambiente in cui s trova e le popolazioni locali cercando di non provocare eccessivo rumore e schiamazzi. La cosa più importante che non deve mancare al turista è la consapevolezza di sé e delle sue azioni. L'eco-turista deve essere bene informato sulle caratteristiche dell'ambiente che si appresta a visitare cercando di rispettarle il più possibile. Se l'arma più potente dell'amministrazione statale è il potere di imporre una cultura della sostenibilità ai vari enti e se quella degli enti e di potere rendere realtà tale cultura, l'arma più potente del turista è senza dubbio l' INFORMAZIONE che gli permette di essere turista sostenibile nel modo che più crede giusto.

IL TURISTA SOSTENIBILE IN FATTORIA

Come può il turista aiutare la sostenibilità della fattoria?
Innanzitutto la fattoria è una realtà molto fragile. Uno dei suoi scopi primari è quello di salvaguardare l'originalità e la particolarità del territorio dove si trova. Per far questo l'azienda agricola Altura e monte Ceva produce prodotti estremamente tradizionali della nostra terra e alleva anche animali tipici. Questi prodotti però si trovano talvolta in difficoltà nel mercato perché ormai esso produce prodotti mondiali e a basso costo. I prodotti della fattoria quindi pur offrendo una qualità certamente migliore perché sana e non biologicamente modificata si trovano al secondo posto perché anno un costo maggiore.

Come aiutare dunque la fattoria a preservarsi nel tempo? Il turista può aiutare questa realtà cercando di farla conoscere ad amici, familiari, conoscenti; può comperare qualche prodotto dell'azienda che non aiuterà solamente la sostenibilità della fattoria ma anche la sua salute. Può cercare di salvaguardare l'ambiente che lo circonda essendo consapevole di ciò che gli può offrire e soprattutto quando è in visita alla fattoria deve rispettare il suo regolamento in modo che la sua visita sia di aiuto all'azienda e non un fattore aggravante. La fattoria in quanto realtà fragile non può ospitare un numero troppo grande di persone perché questo danneggerebbe l'eco sistema a suo interno. Il turista sostenibile è amico della natura!

CHI VUOLE DIVENARE AMICO DELLA NATURA?

Una giornata in compagnia della natura per diventare suoi amici!

Laboratorio per bambini: Pic¬-nic nella natura.
Scopo = diventare amico della natura!
Per esserlo bisogna guadagnare cinque pass.
I Bambini saranno divisi in due squadre e dovranno guadagnare i pass attraverso il gioco. (I pass vengono assegnati ad entrambe le squadre al termine del gioco).

1. Primo gioco: camminata leggera!
Luogo: in presenza di ghiaia
Materiale: foglietti con le parole: "se vorrai tanto bene alla natura vedrai che lei te ne vorrà molto di più"(in ogni foglietto verrà scritta una sola parola della frase e verranno preparati i foglietti per entrambe le squadre) pass:"amico dell'erba" e cesto per raccogliere i biglietti.

Procedimento: i ragazzi, sia dalle squadra A che della squadra B, dovranno partire dalla loro base con un foglietto e percorrere un pezzo di ghiaia, senza scarpe,con cautela per non farsi male e un pezzo d'erba con la stessa cautela per imparare a rispettarla come una qualsiasi pianta fino ad arrivare ad un cesto dove metteranno il foglietto. Finiti i foglietti dovranno tutti insieme dirigersi al cesto e cercare di comporre la frase con i foglietti. Vince la squadra che finisce per prima.
Morale: i bambini capiscono che, come hanno camminato con cautela sui sassi perché gli facevano male così dovrebbero camminare sull'erba per non fargli del male.
Alla fine della morale ai bambini viene consegnato il PASS: "amico dell'erba"
NOTA se i bambini sono tanti si possono fare anche 4 squadre ma si deve la frase si deve allungare.

Giro della fattoria per applicare l'insegnamento appreso.(nella parte dei frutteti)

2. Secondo gioco: Attenti ai fiori!
Luogo: dove non si disturbino animali o piante.(cortile d'entrata)
Materiale: nastro segnaletico o qualcosa per delineare il campo, pallone di spugna vaso di fiori di carta pesta uno per ogni bambino con il loro nome scritto fuori.
Procedimento: i ragazzi della squadra A saranno posizionati all'interno del campo quadrato e la squadra B all'esterno. I componenti della squadra A dovranno cercare con il pallone di prendere i ragazzi della squadra B che fanno di tutto per scappare pur rimanendo all'interno del campo. Se l'avversario viene preso una sola volta può continuare a giocare però su una gamba sola, (appena colpito esce dal campo e spezza il fiore di carta pesta posto nel vaso con il suo nome di fianco al campo da gioco e poi rientra in gioco) se preso due volte deve uscire dal campo e girare il vaso con il suo nome indicando cosi che le radici del fiore sono state strappate. Il gioco dura un tot di tempo, al termine del quale le squadre verranno scambiate e inizia così la seconda mance dove la squadra B può rifarsi. Vince il gioco la squadra che in quel determinato tempo prende più avversari.

Morale: i bambini dentro al campo rappresentano i fiori mentre quelli fuori i turisti. Quando un turista raccoglie un fiore (colpisce l'avversario all'interno del campo con la palla) può farlo in due maniere:
- lasciando le radici nella terra (colpendo l'avversario una volta sola permettendogli di restare in gioco pur senza una gamba) permettendo quindi alla pianta di vivere.
- Strappando le radici dal terreno (colpendo l'avversario due volte rendendolo fuori gioco) impedendo quindi alla pianta del fiore strappato di vivere.
Alla fine della morale ai bambini viene consegnato il PASS: "amico dei fiori".
NOTA se le squadre sono quattro verranno unite a due a due.

3. Gioco: Basta rumore!
Luogo: a piacere
Materiale: .
Procedimento: squadra A e squadra B. di ogni squadra viene scelto un componente a turno. Il ragazzo viene allontanato per qualche minuto fino a che viene spiegato al resto della squadra dove si trova un animale nascosto che il loro compagno dovrà cercare. Dopo questa fase si fa ritornare il compagno e la squadra dovrà cercare di indicare il luogo del "tesoro" senza far alcun tipo di rumore, per questo ogni componente della squadra potrà fare un passo alla volta e dovrà aspettare che tutto il resto della squadra abbia fatto un passo per farne un altro. La squadra non si può raggiungere l'oggetto ma deve rimanere in un cerchio d'azione minimo di10 metri. Dovrà inventarsi un modo per spiegare al compagno il posto in assoluto silenzio per non disturbare gli animali.
Morale: i bambini dovranno cercare di fare silenzio per la riuscita del gioco. Senza nemmeno accorgersene i bambini passeranno qualche ora con gli animali in silenzio e divertendosi. Questo è il messaggio che la fattoria vuole lanciare uomo e natura possono convivere senza crearsi danno a vicenda.
Alla fine della morale ai bambini viene consegnato il PASS: "amico degli animali".

Inizio visita della fattoria!!

Comincia il PIC-NIC nella natura!

4. Gioco: E i rifiuti?
Luogo: natura.
Materiale: panini,bicchieri bevande, l'occorrente per mangiare.
Procedimento: ai bambini verrà chiesto di tenere ogni tipo di rifiuto sopra il tavolo. Dopo aver mangiato il panino in perfetta tranquillità inizia il gioco: ogni componente della squadra dovrà buttare un oggetto nel recipiente giusto facendo la raccolta differenziata. Vince la squadra quale i suoi componenti buttano un maggior numero di rifiuti nel posto giusto.
Morale: è importante non lasciare rifiuti in giro come è altrettanto importante buttarli nel luogo giusto.
Alla fine della morale ai bambini viene consegnato il PASS: "amico dell'ambiente".

5. Gioco: Arriva il dessert!
Luogo: lo stesso dove si è svolto il pic-nic.
Materiale: frutta con semi, 2 recipienti.
Procedimento: le squadre avranno un tot di frutta a disposizione, dovranno mangiarla e raccogliere i semi. Vince chi raccoglie più semi. Dopo di che faranno le palline di terra con i semi da loro raccolti e le lanceranno per seminare nuove piante.
Morale: tutto ciò che in natura esiste ha uno scopo bene preciso e non va buttato.
Alla fine della morale ai bambini viene consegnato il PASS: "Amico della vita".

Alla conclusione della giornata verranno riviste le regole imparate e verrà consegnato ad ogni bambino l'attestato di amico della natura.

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